venerdì 13 dicembre 2013

Viaggio nella protesta che "accusa" sia Putin che l'Europa

Mentre sul Majdan continuano a innalzare barricate e si moltiplicano le tende e i bracieri per far fronte al gelo, mentre nascono i punti di raccolta di cibo e abiti caldi e il servizio d’ordine interno lavora per scongiurare altri scontri con la polizia, la grande politica incomincia a muoversi per recuperare lo strappo con l’Ucraina: sono arrivati a Kiev per colloqui al vertice l’alto rappresentante per gli Affari esteri della Ue e il sottosegretario americano agli Esteri. Ma per dare chiari segni a chi dialoga nei palazzi della politica, la gente in piazza, a 21 giorni dall’inizio delle proteste, non deflette, anzi ai manifestanti si unisce sempre nuova gente proveniente da varie parti del paese. I canti, la solidarietà, le bandiere, il suono delle campane hanno lo scopo di tenere alto il morale e di invitare al sostegno reciproco.