Dmitry Tymchuk, direttore del Centro di Ricerca politico-militare in Ucraina, ha pubblicato queste righe sulla sua pagina Facebook
La Bielorussia cambia
la propria posizione nella guerra mediatica tra Russia e Ucraina.
Le nostri fonti in
Bielorussia, che monitorano lo spazio mediatico di questo paese, notano delle
metamorfosi interessanti. Riportiamo il frammento di un testo inviato al gruppo
“Resistenza Informativa”:
«Negli ultimi giorni
la situazione dei mass medie bielorussi è molto interessante. Naturalmente gli
oppositori di Lukašenko sono dalla parte dell’Ucraina. Ma si vede che gli
ultimi avvenimenti hanno spaventato anche il nostro “Baffone”. Sono successi
alcuni fatti importanti.
I media statali anche
prima descrivevano la situazione senza gli isterismi di Mosca. Ma gli ultimi
fatti, evidentemente, hanno mostrato a Lukašenko che una volta “caduta
l’Ucraina” non si potrà più parlare di indipendenza (neanche formale). O sei
“con la Russia”, o con i carri armati russi in casa.
Il portale
"Bielorussia oggi" (l'organo ufficiale dell'amministrazione del
presidente) ricorda che nello stesso momento in cui avvenne la cessione della
Crimea all'Ucraina, la Russia acquisì la Repubblica Sovietica Socialista Carelo-finnica.
E ora in caso di una ridefinizione dei confini potrebbe riporsi la questione
della Carelia.
Inoltre, una colonna
sul sito ufficiale dell'agenzia stampa di Stato BelTA riporta un articolo
intitolato "I russi vogliono la guerra?".
Vorrei far presente
che la censura dei mass media statali è spietatissima. E materiali così non
compaiono senza l’approvazione dall'alto. La televisione statale ha mandato in
onda un documentario sulla rivolta antirussa del 1863. E questo a prescindere
dal fatto che, secondo gli accordi, la Bielorussia è l'alleato più stretto
della Federazione Russa.
Nessun commento:
Posta un commento