venerdì 14 marzo 2014

Persino la Bielorussia ha dei dubbi

Dmitry Tymchuk, direttore del Centro di Ricerca politico-militare in Ucraina, ha pubblicato queste righe sulla sua pagina Facebook

La Bielorussia cambia la propria posizione nella guerra mediatica tra Russia e Ucraina.
Le nostri fonti in Bielorussia, che monitorano lo spazio mediatico di questo paese, notano delle metamorfosi interessanti. Riportiamo il frammento di un testo inviato al gruppo “Resistenza Informativa”:

«Negli ultimi giorni la situazione dei mass medie bielorussi è molto interessante. Naturalmente gli oppositori di Lukašenko sono dalla parte dell’Ucraina. Ma si vede che gli ultimi avvenimenti hanno spaventato anche il nostro “Baffone”. Sono successi alcuni fatti importanti.
I media statali anche prima descrivevano la situazione senza gli isterismi di Mosca. Ma gli ultimi fatti, evidentemente, hanno mostrato a Lukašenko che una volta “caduta l’Ucraina” non si potrà più parlare di indipendenza (neanche formale). O sei “con la Russia”, o con i carri armati russi in casa.
Il portale "Bielorussia oggi" (l'organo ufficiale dell'amministrazione del presidente) ricorda che nello stesso momento in cui avvenne la cessione della Crimea all'Ucraina, la Russia acquisì la Repubblica Sovietica Socialista Carelo-finnica. E ora in caso di una ridefinizione dei confini potrebbe riporsi la questione della Carelia.
Inoltre, una colonna sul sito ufficiale dell'agenzia stampa di Stato BelTA riporta un articolo intitolato "I russi vogliono la guerra?".
Vorrei far presente che la censura dei mass media statali è spietatissima. E materiali così non compaiono senza l’approvazione dall'alto. La televisione statale ha mandato in onda un documentario sulla rivolta antirussa del 1863. E questo a prescindere dal fatto che, secondo gli accordi, la Bielorussia è l'alleato più stretto della Federazione Russa. 


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