martedì 25 marzo 2014

È immorale giudicare il governo?

Licenziare in tronco era roba da Unione Sovietica, oggi si usa un sistema più soft: si licenzia, si annulla, si licenzia di nuovo (e definitivamente).
Questa è stata la tortuosa trafila seguita dallo storico Andrej Zubov, professore all’università MGIMO di Mosca e studioso di religioni.
Il 1 marzo ha pubblicato un articolo dal titolo “Tutto questo c’è già stato” sul quotidiano “vedomosti.ru”,  dove analizzava la decisione del governo russo di intervenire in Crimea con l’esercito, tracciando un parallelo con l’Anschluss del 1938. Tre giorni dopo è stato licenziato la prima volta, ma un certo rumore negli ambienti internazionali (e la paura di aver fatto un autogol) ha indotto a sospendere il provvedimento; la moratoria però è durata solo qualche giorno. Il licenziamento definitivo è venuto il 24 marzo, con comunicazione ufficiale sul sito del MGIMO, per “comportamento immorale», non consono alle finalità educative dell’università.
Riportiamo una risposta incisiva rilasciata dal prof. Zubov nell’intervista al quotidiano “newtimes.ru”. 

Il suo licenziamento ricorda le persecuzioni dei tempi del potere sovietico, quando coloro che si permettevano di esprimere un parere mordace sull’operato del potere venivano licenziati...
Sì, si può paragonare all'Unione Sovietica, quando succedeva la stessa cosa, licenziavano senza tanti complimenti. Me lo ricordo perfettamente. Ma adesso la situazione è del tutto diversa: centinaia, migliaia di persone mi telefonano e mi scrivono. Allora invece tutti nascondevano la testa nella sabbia. Allora nessuno osava neanche esprimere una parola di sostegno. Perciò la società è completamente cambiata. Si può dire che io abbia deciso di espormi facendo un esperimento con me stesso, e mi sono convinto che siamo diventati un popolo diverso, e questo è molto bello. Significa che abbiamo delle prospettive enormi, e che non ci possono ricacciare nuovamente nel silenzio sovietico. Questa è la prima cosa. In secondo luogo, a qualsiasi potere normale è indispensabile la critica, anche molto severa, in quanto può correggere il suo percorso, poiché sbagliare è proprio dell'uomo. Appunto ascoltando l'opinione di persone con una posizione diversa, è più facile trovare la via giusta e non commettere errori, talvolta drammatici. Perciò quando il potere comincia a tappare la bocca, e vuole solo essere lodato, siamo chiaramente di fronte a una malattia grave.