martedì 25 marzo 2014

Se non io, chi? Vicissitudini di un deputato solitario

Il'ja Ponomarev
Il 20 marzo la Duma di Stato ha ratificato l'annessione della Crimea alla Federazione Russa e una legge sui nuovi soggetti della Federazione.
Risultato della votazione: 445 sì, 0 schede bianche, 1 no, 4 astenuti.
Il'ja Ponomarev, del partito “Spravedlivaja Rossija”, è stato l'unico deputato su 450 ad opporsi.
Il Partito Liberal-Democratico Russo avanzerà la formale richiesta di privare Il'ja Ponomarev del mandato parlamentare perché il suo voto, “è andato contro gli interessi dello Stato, facendo il gioco dei nazisti che vogliono spaccare il paese”. Il partito propone inoltre che “è necessario avvisare i deputati astenutisi dalla votazione, che la loro azione non è pienamente conforme al loro status politico”.
Il'ja Ponomarev nel suo blog spiega i motivi del proprio voto. Da una parte, da buon nazionalista, sostiene che “la Crimea è russa, e legittimamente dovrebbe essere parte della Federazione Russa”, dall’altra reputa la votazione nella Duma come “un grosso errore che può rivelarsi tragico per i popoli fratelli russo e ucraino, per tutta l'unità slava ma anche per l'intero sistema di rapporti mondiali”.
Ribadisce poi che “adesso il compito principale è quello di mantenere la pace e non permettere spargimenti di sangue, né che avvenga la frattura tra il popolo russo e quello ucraino, come sta per accadere a causa di gesti sconsiderati sia da parte russa che da parte ucraina”.
Ponomarev, ricordando il patto stretto da El'cyn con il governo di Kiev nel 1994, in cui la Russia rinunciava ad ogni pretesa territoriale sulla Crimea in cambio della rinuncia ucraina alle armi nucleari, afferma: “Mentre gli ucraini hanno rispettato la loro parte dell'accordo, noi abbiamo platealmente disatteso la nostra. Il nostro grande paese, che sull'arena internazionale si è sempre mostrato come difensore dei diritti e della giustizia, diventa un banale aggressore”.
Secondo il deputato sarebbe stato più ragionevole riconoscere l'indipendenza della Crimea attraverso una scelta giusta, libera e consapevole, senza fretta di ratificarne l'annessione alla Russia.
Ponomarev afferma coraggiosamente il motivo del suo voto: “Io non sono disposto a diventare un ingranaggio della macchina burocratica del governo russo, che scatena una guerra senza riflettere, nel suo asservimento poco lungimirante al potere, e a causa del quale è già stato versato del sangue in Crimea, e sicuramente ne verrà versato ancora”. Inoltre, con altrettanto coraggio riconosce che il sistema politico russo è malato, per cui moltissimi diplomatici, professionisti, funzionari negli organi di potere, pur ritenendo la votazione alla Duma affrettata e ingiusta, hanno avuto paura di esprimere la propria opinione.